
L’ex schiacciatrice della Nazionale italiana si racconta in un’intervista a cuore aperto, tra traguardi sportivi, esperienze in TV e il nuovo ruolo nel mondo del volley. Dal debutto a 15 anni al Club Italia fino al ritiro con la Savino Del Bene, Veronica Angeloni ripercorre le tappe più significative della sua carriera. Un viaggio tra sacrifici, emozioni e ispirazioni, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.
FS Veronica, si racconti della sua carriera: cosa ha significato per lei rappresentare la Nazionale Italiana?
VA Per me la pallavolo è stata tutta la mia vita, e lo è tuttora. La mia carriera è iniziata molto presto: a 15 anni sono andata via di casa per inseguire il sogno della Nazionale con il Club Italia. Da lì è iniziato il mio percorso. A 18 anni ho fatto il mio esordio in Serie A con Chieri. Quando mi è arrivata la prima lettera, a 14 anni, per la convocazione al Club Italia, ero incredula e mi sono messa a piangere. Mio padre mi disse che quella poteva essere la svolta, ma ci sarebbe voluto tutto l’impegno del mondo… e così è stato.
FS Ha giocato in piazze importanti come Chieri e la Savino Del Bene Volley: dove hai deciso di concludere la sua carriera?
VA Ho deciso di concludere la carriera alla Savino Del Bene, perché arrivavo da due anni consecutivi di vittorie in CEV Cup e Conference. Ho pensato fosse il momento perfetto per chiudere in bellezza. La Savino Del Bene mi ha poi chiesto di lavorare per loro, e ho colto l’occasione per iniziare un percorso diverso, dietro le quinte, in un panorama lavorativo stimolante.
FS C’è una compagna di squadra, giovane o esperta, che le è rimasta particolarmente nel cuore?
VA Ho avuto la fortuna di giocare con grandissime compagne, nomi importanti, vere eccellenze. Negli ultimi anni, però, la giovane che mi ha colpito di più è Kate Antropova. Giocava con me il suo primo anno alla Savino e ho notato subito il suo potenziale, non solo per le doti fisiche straordinarie, ma per la testa, la costanza e la dedizione che ha verso questo sport.
FS A quale pallavolista si è, ispirata durante la sua carriera?
VA Mi sono ispirata a Francesca Piccinini, anche lei massese. Siamo grandissime amiche e lei era il mio idolo da bambina.
FS Ha avuto la fortuna di giocare con Francesca Piccinini: che tipo di compagna è stata in Nazionale?
VA Francesca – la chiamo Franci – è un esempio straordinario, un’atleta completa, una donna forte. È stata un modello per me, e credo che ancora oggi sia l’atleta tecnicamente più forte che io abbia mai conosciuto.
FS È di Massa, ma è partita dalla Carrarese Volley: ci sarebbe, mai aspettata di arrivare a questi livelli?
VA A Massa e Carrara c’è una grandissima tradizione sportiva. Era il mio sogno fin da quando ho iniziato, ma non mi sarei mai aspettata di arrivare così in alto. Devo però dire che mi sono impegnata fin da subito per riuscirci.
FS Qual è un suo pregio e un suo difetto? E se potesse tornare indietro, cambierebbe qualcosa del suo passato?
VA Un mio pregio è sicuramente l’empatia: cerco sempre di andare d’accordo con tutti, creare gruppo e mettere la squadra al primo posto. Un difetto? Sono molto istintiva e poco paziente. Se potessi tornare indietro, cambierei alcune scelte sbagliate… ma finché non le fai, non sai che sono tali. Anche da quelle si impara.
FS Ha vissuto anche esperienze fuori dal campo, come il Festival di Sanremo e il Grande Fratello Vip: che emozioni le hanno lasciato?
VA Sono state esperienze molto diverse. Sanremo è stata l’emozione più grande della mia vita. Quando sono scesa dalle scale avevo davvero paura di cadere: le persone lì davanti ti mettono una tensione indescrivibile. Capisco quando si dice “Sanremo è Sanremo”, perché è davvero qualcosa di unico. Il Grande Fratello Vip è stato un viaggio inaspettato: un’esperienza forte, diversa dallo sport, che mi ha messa alla prova mentalmente. Mi ha insegnato tanto.
FS Ha vinto molto sia in Italia che in Francia: quali differenze ha notato tra i due campionati?
VA Il campionato francese è in grande crescita. Ci sono tante giocatrici che sono diventate fenomeni. Anche nel nostro campionato, come Isabel Haak. In Francia ho visto giocatori con grande prestanza fisica e allenatori che sono cresciuti tantissimo, come Giulio Cesare Bregoli, oggi CT della Germania.
FS Ora che si è ritirata, è rimasta nel mondo della pallavolo? Collabora ancora con la Savino Del Bene Volley?
VA Sì, sono felicissima di essere rimasta nel mondo del volley. La pallavolo è sempre la mia vita. La racconto con il podcast della Savino Del Bene, sono al fianco delle giocatrici e faccio parte di questo bellissimo movimento. Collaboro anche con la Lega Volley e sono Brand Ambassador della Savino Del Bene: per me è un grandissimo onore, e spero che possa continuare a lungo.
Veronica Angeloni, in foto con il Presidente della Savino Del Bene Volley Nocemtini
Foto ufficiali Savino Del Bene Volley