
Foto Aldo Giovannini
Un destino crudele ha interrotto troppo presto la corsa di Samuele Privitera, promettente ciclista ligure originario della provincia di Imperia, deceduto martedì 15 luglio 2024 in seguito a un grave incidente avvenuto durante la prima tappa del 61° Giro Ciclistico della Valle d’Aosta-Mont Blanc, manifestazione considerata tra le più rilevanti per la categoria Under 23.
Il giovane atleta, tesserato con l’Unione Sportiva Bordighera, era stato ricoverato in condizioni critiche all’ospedale “Umberto Parini” di Aosta. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori e il successivo ricovero in rianimazione, non c’è stato nulla da fare. Il trauma riportato alla testa, unito all’arresto cardiaco subito sul posto, è stato fatale.
L’incidente è avvenuto in località Pontey, nella Media Valle d’Aosta, a circa 50 chilometri dalla partenza e a 35 dall’arrivo previsto ad Aosta. Secondo una prima ricostruzione riportata anche dalla stampa sportiva, Privitera sarebbe stato sbalzato da un dosso mentre affrontava una discesa, perdendo così il controllo della bicicletta. In quel tratto, raccontano diversi corridori, la velocità del gruppo era molto elevata, intorno ai 70 km/h. L’impatto con un cancello – o forse con una ringhiera in ferro – è stato violentissimo, aggravato dal fatto che il casco si sarebbe staccato proprio durante la caduta.
Uno dei testimoni presenti ha descritto la scena come “la più brutta della mia vita”, confermando la gravità immediata dell’accaduto. Il trauma cranico riportato è stato devastante, tanto che Privitera ha perso conoscenza ed è entrato in arresto cardiaco. I soccorritori sono riusciti a rianimarlo sul posto, ma le sue condizioni sono rimaste critiche fino al tragico epilogo.
La notizia della morte del giovane ciclista ha suscitato profonda commozione non solo tra i compagni di squadra e gli addetti ai lavori, ma in tutta la comunità sportiva italiana. In particolare, a Borgo San Lorenzo e in tutto il Mugello, dove Privitera era conosciuto e stimato, la notizia è stata accolta con grande dolore. A ricordarlo è stato anche Marco Lapucci del C.C. Appenninico 1907, che ha sottolineato quanto Samuele fosse benvoluto nel mondo delle due ruote. Nel settembre del 2021, vinse con merito la 76ª Coppa della Liberazione, dimostrando talento, grinta e una determinazione fuori dal comune.
In segno di lutto, gli organizzatori del Giro della Valle d’Aosta hanno deciso di annullare la tappa prevista per giovedì, una scelta ufficializzata in tarda serata. Una corsa segnata dal dolore, che avrebbe dovuto concludersi domenica, ma che ora porta con sé il peso di una perdita troppo grande.
Il ciclismo giovanile italiano piange così una delle sue promesse più brillanti. Samuele Privitera rappresentava il sogno di tanti ragazzi che si avvicinano a questo sport difficile e affascinante: la possibilità di crescere, di faticare, di arrivare un giorno tra i grandi. Ma il destino, imprevedibile e spietato, ha scelto diversamente.
A rimanere sono i ricordi, i traguardi raggiunti, le corse affrontate con coraggio e spirito di squadra. E, soprattutto, l’affetto di chi lo ha conosciuto e amato. A lui va il pensiero commosso di tutta la comunità sportiva, e alla sua famiglia le più sentite condoglianze.
Il ciclismo continua a essere uno sport meraviglioso, ma anche duro e rischioso. La tragedia di Samuele deve far riflettere su quanto sia importante la sicurezza in gara, soprattutto in competizioni riservate ai giovani. Il casco, le condizioni del tracciato, le velocità raggiunte: ogni dettaglio conta, e può fare la differenza tra la vita e la morte.
Oggi, nel silenzio che accompagna la memoria, resta solo il dolore. Ma anche il dovere di ricordare Samuele Privitera, con il rispetto che si deve a un ragazzo che ha dato tutto per la sua passione.