
Dopo l’esperienza con la Juniores Nazionale e Regionale del Terranuova Traiana, Marco Privitera riparte da una piazza che conosce bene: Luco. Ex giocatore e già allenatore del club, torna oggi con nuove motivazioni e obiettivi chiari. Lo abbiamo intervistato per capire sensazioni, idee di gioco e aspettative in vista della stagione 2024/25.
FS: Mister Privitera, cosa l’ha spinta ad accettare la proposta del Luco Calcio?
MP: Buonasera. A Luco ci sono già stato sia da calciatore che da tecnico, conosco bene la realtà e so come lavorano. Non è stata una scelta difficile: ho trovato serietà, passione e una visione condivisa.
FS: Che impressione ha avuto dell’ambiente finora?
MP: Ho parlato principalmente con i dirigenti. Ho trovato persone umili ma con una grande voglia di fare bene e un atteggiamento molto professionale.
FS: Dopo due stagioni a Terranuova con le giovanili, come vive il ritorno alla guida di una prima squadra?
MP: In realtà ho già maturato esperienza con prime squadre in Promozione e in altre categorie. A Terranuova e Pontassieve ho avuto il piacere di allenare gruppi fantastici, ragazzi disponibili e società organizzate. È stato difficile salutarli, ma sono pronto per questa nuova sfida.
FS: Come si sta preparando il Luco per affrontare il campionato?
MP: Come faccio sempre: con attenzione e serietà. Non è la categoria a fare la differenza, ma l’atteggiamento. L’importante è mettersi in gioco nel modo giusto.
FS: Ha già individuato i punti di forza della squadra? È previsto qualche innesto?
MP: I veri punti di forza li costruiremo. Io e il mio staff dovremo formare un gruppo unito, compatto, in grado di remare nella stessa direzione. Come un branco affiatato.
FS: Che tipo di calcio vorrebbe vedere in campo?
MP: Un gioco semplice, efficace, ispirato a quello che ho imparato da tanti compagni e allenatori nel corso della mia carriera. Voglio che i ragazzi si divertano e che riescano a mettere in difficoltà gli avversari con la qualità e l’intensità.
FS: In rosa ci sarà anche suo nipote Lorenzo. Com’è allenare un familiare?
MP: Lorenzo sarà mio nipote solo fuori dal campo. Durante gli allenamenti e le partite sarà un giocatore come gli altri: dovrà meritarsi ogni minuto. Se non lo farà, tribuna e panchina lo aspetteranno!
FS: Suo figlio Mattia ha appena concluso una buona stagione in Serie D. Che emozioni ha provato da papà?
MP: Ho sempre seguito i miei figli. Quest’anno ho avuto anche l’occasione di allenare Mattia per un breve periodo, ed è stata una bella esperienza. Lui sa il fatto suo e io gli auguro solo di continuare a divertirsi. Spero trovi una squadra che lo stimoli e lo faccia stare bene.
FS: Che tipo di legame vorrebbe creare con i tifosi e il paese?
MP: Voglio essere uno di loro. Sarò sempre disponibile, presente e riconoscente. Il sostegno dei tifosi fa la differenza, e noi ne abbiamo bisogno.
FS: Cosa si sente di dire ai sostenitori del Luco per l’inizio della nuova stagione?
MP: Chiedo pazienza e fiducia. Lavoreremo con serietà e i nostri risultati saranno anche i loro. Giocare per la maglia significa anche rispettare chi, ogni domenica, ci segue con passione sotto la pioggia o al freddo. E noi daremo tutto anche per loro.