La gloriosa storia del Prato Calcio, fondata ben 117 anni fa e mai fallita, potrebbe non conoscere l’onta della scomparsa. Dopo mesi di incertezze, torna in scena Paolo Toccafondi, storico presidente del club, che si è detto pronto a fare la sua parte per evitare che la società riparta dalla Terza Categoria. La cessione precedente tra lo stesso Toccafondi e Stefano Commini, al centro di numerose critiche, potrebbe essere rivista. La famiglia Toccafondi è disposta a tornare in sella, con un obiettivo preciso: salvare il Prato dal baratro.
Scadenze imminenti e debiti da sanare
La situazione, seppur delicata, non è fuori controllo. Stefano Commini ha tempo fino al 21 luglio per completare tutti i pagamenti necessari. In gioco ci sono circa 270 mila euro di debiti, già in parte rateizzati o comunque rateizzabili. Paolo Toccafondi, nel frattempo, ha compiuto un primo gesto concreto: un bonifico da 100 mila euro effettuato nella mattina, a dimostrazione di una volontà reale di salvare la società.
Il gesto di Toccafondi: “Poi mi faccio da parte”
Toccafondi ha precisato che il suo intervento non ha lo scopo di riprendere il controllo a lungo termine. “Questa operazione – ha dichiarato – la metto a disposizione della cordata. Un attimo dopo che il Prato è salvo, mi tiro fuori e lascio i 100 mila euro”. Un gesto forte, che punta a smuovere anche altri imprenditori e appassionati, in un’ottica di responsabilità condivisa.
L’assenza del Comune e il vuoto istituzionale
A complicare ulteriormente la situazione c’è la momentanea assenza di una guida politica stabile. Dopo le dimissioni di Ilaria Bugetti, il Comune è retto da un commissario straordinario, e la mancanza di un Sindaco pienamente operativo pesa anche nel percorso di rilancio del club. “Chi pensava di rilevarla a costo zero in Terza Categoria, si sbaglia di grosso – ha commentato Toccafondi – parliamo di una società storica, che merita rispetto”.
Il ruolo dei tifosi e l’ipotesi azionariato popolare
In una città da oltre 200.000 abitanti, l’interrogativo ora è uno solo: il Prato interessa ancora? Toccafondi si prende 8 giorni per capire se ci sia davvero una volontà popolare di supportare la squadra. La proposta dell’azionariato popolare non è da escludere: potrebbe rappresentare una via sostenibile per garantire stabilità economica e coinvolgimento attivo dei tifosi.
In 15 giorni una svolta possibile
Nonostante lo stato precario in cui versa il club, molto è stato fatto in poco tempo. In appena due settimane si è riusciti a rimettere “in pista la cosa”, come sottolinea lo stesso Toccafondi. Ora serve un ultimo scatto, un colpo di reni da parte della città e di chi ama i colori biancazzurri. La storia del Prato non può finire qui, e il conto alla rovescia è già iniziato.
